Redattrice Web

Redattrice web, un mestiere che spesso è passione. Il web content editor lavora ovunque: da casa, in ufficio, in redazione, in viaggio, in treno, in coda alla posta, nella sala d'attesa del medico, sulle poltroncine del parrucchiere. Una redattrice web non si ferma quasi mai.

domenica 22 agosto 2010

Make up in viaggio: risolto con Fria


Ogni volta che mi accingo a fare i bagagli per la vacanze, l'aspetto che più mi infastidisce è quello legato alla gestione dei prodotti per il make up. Se trucchi, ombretti e matite entrano senza problemi in una piccola trousse (non uso chissà quante cose per truccarmi) il problema sorge su flaconi di latte detergente, tonico, struccante per occhi, annessi e connessi. Portarmeli dietro incide non solo sullo spazio in valigia, ma soprattutto sul peso della stessa. E visto che per lo più volo low cost, la questione peso diventa prioritaria. Ho sempre optato, perciò, per le salviettine struccanti, pur dovendo fare i conti che le irritazioni che mi hanno sempre procurato. Finchè non ho provato le salviettine struccanti Fria. Ero scettica: non le conoscevo, non ne avevo mai sentito parlare, mai vista una pubblicità a riguardo e aggiungiamoci pure che il prezzo era molto interessante. Ho pensato "dove sarà la fregatura?" ma nel mentre ho praticamente dovuto prenderle, visto che il supermercato stava per chiudere e lì a disposizione c'erano - in alternativa - salviettine già provate e già bollate come non buone per la mia pelle.
Fatto sta che, solo una volta arrivata a destinazione, nell'hotel scelto per pernottare durante le vacanze, ho aperto la confezione di Fria per iniziare a struccarmi. Una sola passata per eliminare la gran parte del make up e zero irritazioni. Per me un sollievo gradito sebbene la vera prova del 9, nel mio caso, avviene sempre il mattino dopo: se al risveglio i miei occhi non bruciano, allora siamo proprio a cavallo. Ebbene, tutto regolare, tutto roseo e non rosso fuoco.
Giuro che non sono stata pagata per scrivere questo post! So che i/le blogstar vengono a volte contattati/e da aziende affinchè parlino di nuovi prodotti ma io non sono una blogstar. Questo post è solo frutto di una spontanea voglia di consigliare un prodotto per me nuovo di cui da ora in avanti penso non farò a meno.
E a proposito di make up, segnalo il canale di ClioMakeUp, una vera miniera di dritte, consigli e tutorial make up. Avvertenza: provoca dipendenza!

martedì 29 giugno 2010

Pietro Taricone è morto: il riposo del Guerriero


O' Guerriero è lui, senza fraintendimenti: Pietro Taricone. E' morto stanotte, dopo un lancio con il paracadute finito in tragedia. Mi è preso un colpo quando ho letto lo striminzito lancio d'agenzia che parlava della rovinosa caduta e delle speranze davvero flebili. M'è preso un colpo perchè ho sempre un avuto un debole per Pietro Taricone, da quando l'ho visto nell'RVM di presentazione del Grande Fratello 1. Boxava con quella faccia da schiaffi e gli occhi verdi che ridevano, mentre guardava divertito la telecamera. Non ho mai nascosto questa allegra cotta adolescenziale per lui, neppure agli intellettualoidi che "tu guardi il GF?!".
Il Grande Fratello è Pietro Taricone perchè nessuno meglio di lui ha saputo usare la popolarità improvvisa dovuta alla sovraesposizione alle telecamere. Eppure, appena varcata a ritroso la porta rossa in veste di 3° classificato al GF 1, ha dribalto tutte le telecamere ed è sfuggito alle ospitate in tv e ai trenini di Buona Domenica. Ha rotto le regole del gioco prima ancora che venissero create, defilandosi e dando un ritmo tutto suo alla sua popolarità. E ha avuto ragione lui: ha giocato bene le sue carte e ha iniziato a studiare, fino a diventare un attore, seppur ai primi passi. Non s'è fermato neppure quando il progetto del film Pericle O'Nero sembrava avergli inferto uno stop: sarebbe stato il suo primo ruolo forte, importante.
Pietro Taricone non c'è più, non ce l'ha fatta e oggi ne tessono le lodi persino gli schizzinosi intellettualoidi che fino a ieri lo reputavano l'emblema dell'italiano mediocre.
Pietro aveva cervello, avea il suo mondo che teneva ben distinto dallo show biz, aveva il suo carattere e le sue passioni. La vita gli ha tirato uno strano tiro ieri.
Ci sono persone che non riesci ad immaginare anziane, stanche, "sciupate" dal tempo che passa. Sono persone che vivono esistenze piene, adrenaliniche, sempre al massimo. Lui è uno di queste, secondo me. Lui è O'Guerriero e tale sarà sempre.

lunedì 21 giugno 2010

Temi Maturità 2010: notte prima degli esami, il terrore impera!


Avviso subito i maturandi che qui non troverete nessuna traccia della maturità 2010 ma semplicemente un post basato sul fatto che in queste ore il web è già impazzito sotto le isteriche tastiere di chi cerca i temi della maturita 2010. A meno di non avere santi in paradiso (anzi, in Ministero), mettetevi l'anima in pace: non c'è modo di reperire i temi della maturità online. Non è vero che le scuole italiane in Australia possono esservi di aiuto, non è vero che a tarda notte qualcosa trapelerà. E' invece vero che è molto più utile una bella nottata a ronfare, invece che alla ricerca della traccia che salverà l'esito dell'esame di stato. Dormite!, e se non ci riuscite fatevi una camomilla; e se ancora non c'è verso di prender sonno, leggete un libro che non sia scolastico, rilassatevi sfogliando un giornale ma non mettetevi online. Neppure per chattare con altri compagni di sventura :D
Un grande in bocca al lupo per la maturità 2010 a chi passerà per caso di qua. Io intanto ripenso al mio esame di maturità con questo sottofondo musicale:

domenica 20 giugno 2010

Analytics, Mondiali 2010 e mariti impenitenti


Mi sa che mi era saltato il codice di monitoraggio Analytics: all'inizio pensavo che non mi leggesse proprio nessuno, poi mi sono accorta che non venivano registrati più neppure gli accessi che facevo io stessa per prova da svariati pc.
Forse è successo quando ho cambiato template, boh. E vabbè, adesso penso di aver ripristinato il tutto. E con questa, possiamo prepararci spiritualmente e gastronomicamente alla partita Italia - Nuova Zelanda. Ah, per la cronaca: ho tanto criticato le vuvuzela che a breve temo me ne ritroverò una in casa. Ebbene sì, sto crescendo una serpe in seno: mio marito vuole assolutamente comprarne! Che faccio, lo caccio via di casa?

martedì 15 giugno 2010

Vuvuzela, il ronzio che disturba i Mondiali 2010


Ieri sera, come buona parte degli italiani, ho guardato la prima partita disputata dall'Italia ai Mondiali di calcio 2010. Non sono riuscita a seguirla come si deve, semplicemente perchè il ronzio continuo e persistente delle vuvuzela, le trombette simbolo del Mondiale in Sudafrica, mi ha molto disturbata. Ero sintonizzata sulla Rai ma amici che hanno usato Sky mi hanno fatto sapere che era più sopportabile. Ad un certo punto abbiamo eliminato del tutto il sonoro, perdendoci la telecronaca (vabbè, non sono affatto una fan di Civoli, quindi poco male).
Se il suono delle vuvuzela è così fastidioso da casa, figurarsi quanto possa essere assordante per i calciatori in campo. In Sudafrica si parla di tradizione e manifestazione di un'antica cultura da tutelare e da portare all'attenzione del mondo, però - con tutto il rispetto - siamo solo all'inizio e non ne posso già più. Ma dove sono finiti i cori da stadio (che richiedono almeno un piccolo esercizio di fantasia) e gli incitamenti? Dove sono finite quelle urla festose o di pericolo scampato che richiamano l'attenzione di chi, a casa, si è distratto un attimo, magari per metter su la pentola per uno spaghettino veloce? Ogni Mondiale è ricordato per un motivetto, per qualche canzone anche extra inno che quest'anno, lungi dall'essere Waka Waka di Shakira, è un fastidiosissimo e fracassone ronzio.
E io preferisco ricordare la colonna sonora italiana degli scorsi Mondiali 2006:


copyright foto www.cape-town.info